Long-term engrafting multilineage hematopoietic cells differentiated from human induced pluripotent stem cells

“Anche il calcio delle nostre ossa e il ferro del nostro sangue sono il prodotto della fine esplosiva delle supernovae.”

Margherita Hack

Le cellule staminali del sangue stanno rivoluzionando il campo dei trapianti, offrendo nuove speranze e possibilità per la cura delle malattie del sangue. La creazione di cellule staminali ematopoietiche rappresenta un successo senza precedenti, aprendo la strada a trattamenti personalizzati che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui affrontiamo queste patologie. La conservazione delle cellule staminali del sangue è stata una sfida superata, consentendo di preservare queste preziose risorse per utilizzi futuri. I prossimi passi includono la sperimentazione clinica e la traduzione terapeutica, aprendo la strada a un nuovo modo di curare le malattie del sangue.

Un successo senza precedenti: la creazione di cellule staminali ematopoietiche

Un traguardo straordinario è stato raggiunto nella ricerca sulle cellule staminali del sangue: la creazione di cellule staminali ematopoietiche. Questo risultato senza precedenti apre nuove prospettive per il trattamento personalizzato di malattie del sangue come leucemia e linfoma. Le cellule staminali ematopoietiche sono responsabili della produzione di tutti i tipi di cellule del sangue e il loro utilizzo terapeutico potrebbe rivoluzionare l’approccio alla cura di queste patologie. La creazione di queste cellule in laboratorio rappresenta un notevole progresso, consentendo la possibilità di sviluppare trattamenti su misura per i pazienti, evitando così la necessità di trapianti da donatori esterni. Questo successo apre nuovi orizzonti nella ricerca sulle malattie del sangue e offre speranza a coloro che ne sono affetti.

Differenziazione ematopoietica in vitro di cellule iPS.
a, protocollo di differenziazione EB vorticoso che indica gli stadi di differenziazione per passare da cellule iPS indifferenziate a cellule ematopoietiche, endoteliali e stromali. EHT, transizione endotelio-ematopoietica. Parzialmente creato con BioRender.com. b, Piatto da 60 mm al 7° giorno che mostra centinaia di EB vorticose. c, Immagini di fluorescenza sovrapposte in campo chiaro (BF) e TOMATO tandem (TOM) di colture EB vorticose in via di sviluppo. Barra di scala, 200 µm. d, citometria a flusso di cellule ematopoietiche in sospensione al 14° giorno che mostra l'espressione di CD45, CD34, Kit, CD44 e CD90. e, le cellule EB vorticose dissociate al 14° giorno sono state tipicamente arricchite fino a >90% di endotelio CD34+ e sangue usando MACS. Queste cellule comprendevano cellule ematiche CD45+ (profili con bordi rossi) e endotelio CD45- (profili con bordi blu). L'endotelio è stato classificato come arterioso, venoso o emogenico in base all'espressione di CD34, CD44, CXCR4 e CD73. I risultati della citometria a flusso in d,e provengono da un esperimento rappresentativo di oltre 20 esperimenti effettuati.

Verso trattamenti personalizzati: le possibilità offerte dalle cellule staminali del sangue

Le cellule staminali del sangue offrono interessanti possibilità per lo sviluppo di trattamenti personalizzati per una vasta gamma di malattie. Grazie alla loro capacità di differenziarsi in diversi tipi di cellule del sangue, queste cellule staminali possono essere utilizzate per rigenerare il tessuto ematopoietico danneggiato o distrutto da malattie come leucemia, linfoma e anemia aplastica. Ciò significa che i pazienti potrebbero ricevere trapianti di cellule staminali del sangue compatibili con il proprio patrimonio genetico, riducendo così il rischio di rigetto e migliorando l’efficacia del trattamento. Inoltre, le cellule staminali del sangue possono essere modificate geneticamente per esprimere specifiche proteine terapeutiche, offrendo nuove possibilità di terapie mirate per combattere le malattie del sangue. Queste scoperte rappresentano un passo avanti significativo nella ricerca medica e aprono la strada a nuovi approcci terapeutici personalizzati per i pazienti affetti da malattie ematologiche.

Un passo avanti nella cura delle malattie del sangue

La scoperta delle cellule staminali ematopoietiche rappresenta un passo avanti rivoluzionario nella cura delle malattie del sangue. Queste cellule, in grado di differenziarsi in vari tipi di cellule del sangue, offrono nuove possibilità terapeutiche per pazienti affetti da patologie come leucemia, linfoma e anemia aplastica. Grazie a queste cellule staminali del sangue, i medici possono ora sviluppare trattamenti personalizzati che mirano a sostituire le cellule malate con cellule sane, ripristinando così la funzionalità del sistema ematopoietico. Ciò significa che i pazienti potranno beneficiare di terapie più efficaci e meno invasive rispetto ai tradizionali trapianti di midollo osseo. Questo importante progresso apre nuove prospettive nella lotta contro le malattie del sangue, offrendo una speranza concreta per una guarigione più rapida e completa.

Effetti dei retinoidi e dei protocolli di induzione del mesoderma sull’espressione dei geni delle cellule staminali durante la transizione endoteliale-ematopoietica in vitro e sull’espressione dei geni dipendenti dai retinoidi nelle cellule iPSC differenziate.
(a) Grafici a barre che mostrano l'espressione dei geni firma delle CSE in cellule che comprendono la transizione endoteliale a emopoietica, differenziate da linee iPSC RM TOM e PB1.1 BFP, in tre condizioni di acetato di retinile (RETA) e due protocolli di induzione del mesoderma. no R, nessun RETA; R3-5, RETA giorno 3-5; R3-11 + , RETA giorno 3-11, 3-13, o 3-14. Sono indicate sia la percentuale di cellule positive che l'espressione media di ciascun gene. (b) Grafici a barre che mostrano la percentuale di cellule che esprimono i geni HOXA nell'endotelio arterioso ed emogenico e nelle cellule staminali e progenitrici ematopoietiche (HSPC) differenziate da linee iPSC RM TOM e PB1.1 BFP in tre condizioni RETA. (c) Grafici a barre che mostrano l'espressione dei geni firma delle HSC in cellule differenziate da linee iPSC RM TOM e PB1.1 BFP, mostrati per ciascun cluster in tre condizioni RETA. no R, nessuna RETA; R3-5, RETA giorno 3-5; R3-11 + , RETA giorno 3-11, 3-13, o 3-14. Sono mostrate sia la percentuale di cellule positive che l'espressione media di ciascun gene. (d) Grafici di caratteristiche che mostrano l'espressione di geni selezionati responsivi ai retinoidi in iPSC umane differenziate al 14° giorno, correlati all'esposizione a RETA. I dati integrati delle induzioni di mesoderma 4CH 3B5A e 4CH 30 A sono stati raggruppati. Sono indicate le popolazioni endoteliali (endo), ematopoietiche (hem) e stromali (stroma).

La conservazione delle cellule staminali del sangue: una sfida superata

La conservazione delle cellule staminali del sangue è stata a lungo considerata una sfida complessa da superare. Tuttavia, grazie agli sviluppi tecnologici e scientifici, oggi questa sfida sembra essere stata vinta. Le cellule staminali ematopoietiche, che sono presenti nel sangue del cordone ombelicale e nel midollo osseo, possono essere raccolte e conservate per un periodo di tempo prolungato senza perdere le loro proprietà terapeutiche. Questo è possibile grazie alla criopreservazione, un processo che consente di congelare le cellule a temperature molto basse per preservarne l’integrità. La criopreservazione delle cellule staminali del sangue rappresenta quindi un importante passo avanti nella medicina rigenerativa e offre nuove opportunità per il trattamento di malattie del sangue e altre condizioni mediche.

Prossimi passi: la sperimentazione clinica e la traduzione terapeutica

La sperimentazione clinica e la traduzione terapeutica rappresentano una fase cruciale nello sviluppo delle cellule staminali del sangue. Dopo il successo nella creazione di cellule staminali ematopoietiche, gli studiosi si concentrano ora sulla sperimentazione clinica per valutare l’efficacia di queste cellule nel trattamento di malattie del sangue. La sperimentazione clinica consentirà di valutare la sicurezza e l’efficacia delle terapie basate sulle cellule staminali del sangue su un numero più ampio di pazienti. Inoltre, la traduzione terapeutica è un obiettivo ambizioso che mira a trasformare le scoperte scientifiche in trattamenti disponibili per i pazienti. Questo processo richiede la collaborazione tra scienziati, medici e autorità regolatorie per garantire che le terapie basate sulle cellule staminali del sangue raggiungano le persone che ne hanno bisogno in modo sicuro ed efficace. La sperimentazione clinica e la traduzione terapeutica rappresentano quindi una tappa fondamentale verso l’applicazione pratica delle cellule staminali del sangue nel campo dei trapianti e della cura delle malattie ematologiche.

Modelli di innesto di iHSC incise in MLE e topi trapiantati in CB.
(a) In alto, i grafici a barre mostrano il livello di engraftment umano nel BM di topi MLE che hanno ricevuto le linee RM TOM e PB1.1 BFP nella coorte 1-3 di trapianti (i singoli riceventi sono identificati sull'asse x). In basso, grafici a colonne impilate che mostrano la distribuzione dei lignaggi delle cellule umane nel BM dei riceventi con incisione di iHSC. UN, le cellule non classificate includono cellule mieloidi, dendritiche e natural killer non rilevate dagli anticorpi utilizzati. (b) Grafico di dispersione che correla la dose calcolata di cellule CD34+ CB iniettate con il fenotipo e il livello di engrafting umano nel midollo osseo, con risultati stratificati per sesso del ricevente. Ogni cerchio rappresenta un animale, codificato con colori che rappresentano i modelli di incisione mieloide, mielo-linfoide, mielo-eritroide ed eritro-mielo-linfoide multilineare (MLE). Barre di errore, media ± s.e.m. Totale di 39 animali trapiantati. La frequenza delle cellule staminali è stata stimata mediante saggio di diluizione limite. (c) Distribuzione tissutale, midollo osseo e lignaggi della milza delle cellule incistate nei riceventi MLE di cellule CB stratificati per sesso del ricevente. I riceventi di sesso femminile hanno mostrato livelli più elevati di incisione nel midollo osseo (P = 0,0117), nel timo (P = 0,0357) e nel sangue periferico a 12 settimane (P = 0,0340). Test t di Mann-Whitney.

Ng, E.S., Sarila, G., Li, J.Y. et al. Long-term engrafting multilineage hematopoietic cells differentiated from human induced pluripotent stem cells. Nat Biotechnol (2024). https://doi.org/10.1038/s41587-024-02360-7

In conclusione…

La scoperta delle cellule staminali del sangue rappresenta un incredibile progresso nella medicina rigenerativa e offre nuove prospettive per il trattamento di malattie ematologiche. La creazione di queste cellule in laboratorio apre la strada a terapie personalizzate e più efficaci, consentendo di superare le limitazioni dei trapianti tradizionali. La conservazione delle cellule staminali del sangue rappresenta una sfida superata grazie all’avanzamento delle tecnologie di criopreservazione. Tuttavia, nonostante i risultati promettenti ottenuti finora, la sperimentazione clinica e la traduzione terapeutica rappresentano ancora una fase cruciale per rendere queste terapie disponibili a livello globale. Inoltre, è importante considerare l’aspetto etico e regolamentare legato all’utilizzo delle cellule staminali del sangue. L’impiego di queste nuove conoscenze richiede un dibattito approfondito sulla loro applicazione e sui possibili impatti a lungo termine sulla società.

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