Parte della disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta.
— Isaac Asimov
Difficile prendersela con un computer, anche se spesso accade in seguito ad errori ed imprevisti, ma se quest ultimo ci rispondesse dopo un nostro sgarbato gesto?
La fantascienza ormai deve lasciare lo spazio alla realtà, ovviamente non siamo giunti ad un livello tale da produrre veramente un’IA (Intelligenze Artificiale), ma il percorso per il suo raggiungimento sta diventando meno aspro.
La notizia di cui la maggior parte delle testate giornalistiche specialistiche si sta occupando in questi giorni riguarda il Chat GPT (prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale), nuovo modello sviluppato da OpenAI (OpenAI è un’azienda che si occupa di ricerca e sviluppo dell’intelligenza artificiale) facente parte dei modelli GPT-3 (Generative Pre-trained Transformer 3). Sono modelli di intelligenza artificiale basati sul machine learning non supervisionato. Funzionano utilizzando una tecnica di deep learning nota come transformer, che consiste nell’utilizzare una rete neurale per analizzare e comprendere il significato di un testo.
Chat GPT è stato realizzato e reso pubblico a novembre del 2022. Grazie alla sua potenza e alla sua facilità d’utilizzo sta spopolando sul web e molti, vista anche la possibilità di accedervi gratuitamente, ne stanno scoprendo le potenzialità.
L’utilizzo di ChatGPT3 è molto semplice e intuitivo. Una volta raggiunta la dashboard troverete infatti solamente una linea di comando e nessun parametro da settare.
Sarà sufficiente inserire una qualsiasi stringa di ordini o comandi nella riga di comando e premere INVIO.
ChatGPT è, ad oggi, il modello più evoluto di GPT-3, adatto a chiunque voglia familiarizzare con questo modello in Intelligenza Artificiale e senza la necessità di settare i parametri o dover mettere mano al codice.
Allo stato attuale Chat GPT è in grado di creare piccoli scritti (partendo da nostre istruzioni), frammenti di codice di programmazione, ricette di cucina, ecc…
A questo punto le domande sorgono spontanee: Chat GPT ed i futuri successori, saranno i nostri sostituti? Programmeranno o scriveranno al posto nostro? L’uomo verrà sostituito da moderni software o dalla misteriosa Intelligenza Artificiale?
Gli scrittori avranno meno lavoro, almeno nel senso in cui la scrittura ha funzionato da quando è stata inventata. I giornali utilizzano già software per pubblicare testi che devono essere disponibili e aggiornati in tempo reale, come commenti su transazioni finanziarie o sull’andamento di una borsa mentre è aperta.
I lettori e i consumatori di testi dovranno abituarsi a non sapere se la fonte è artificiale o umana. I futuri lettori potrebbero persino notare un miglioramento, con meno errori di battitura e una migliore grammatica. Pensiamo ai manuali di istruzioni e alle guide per l’utente forniti con quasi tutti i prodotti di consumo, che sono legalmente obbligatori ma spesso sono scritti o tradotti molto male.
Come si suol dire: “Ai posteri l’ardua sentenza”; non si tratta ovviamente di passare la “patata bollente” alle nuove generazioni, ma sarebbe corretto utilizzare queste nuove innovazioni in un parallelismo umano-computer, in modo da concepire nuove “evoluzioni” e non “sostituzioni”.